“Dieci piccoli indiani” è un racconto scritto da Agatha Christie. Fu educata a casa dalla madre, dimostrando fin dalla tenera età la sua passione verso la lettura e la scrittura di poesie.
Oltre ai romanzi gialli, Agatha Christie scrisse opere teatrali e romanzi rosa con lo pseudonimo di Mary Westmacott. L'autrice scrisse anche un’autobiografia che venne pubblicata solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1977.
“Dieci piccoli indiani” è un romanzo giallo la cui tematica principale è la colpa di qualcuno che non può essere punita, come meriterebbe dalla legge, in quanto non vi sono prove indiscutibili che reggerebbero in tribunale.
Dieci personaggi vengono invitati per diversi motivi a Nigger Island, da un certo signor Owen, proprietario dell'unica abitazione sull'isola.
Gli invitati non si conoscono tra di loro, e una volta arrivati scoprono che il signor Owen e sua moglie non ci sono. Ad aspettarli ci sono solamente i due domestici, i coniugi Thomas ed Ethel Rogers. In ognuna delle camere assegnate ad essi è appesa al muro una filastrocca che recita la storia di dieci negretti i quali, uno dopo l'altro, muoiono in modi differenti.
Dopo la cena, una voce proveniente da un grammofono incolpa tutti, compresi i domestici, di aver commesso dei delitti, indicandone data e vittime.
Uno dei presenti, Anthony, dopo aver bevuto un bicchiere di whisky muore.
Inizialmente tutti pensando ad uno strano suicidio, ma dopo la seconda morte, l’ipotesi di due suicidi diviene a molti improbabile. In seguito decidono di ritornare sulla terraferma ma il barcaiolo non si farà più vedere. Allora giorno per giorno i sopravvissuti assistevano alla morte di ciascuno, finché l’ultima rimasta, Vera, si impicca. In seguito, quando gli inquirenti indagano su questo strano caso, leggono una lettera arrivata in una bottiglia via mare, in cui l'assassino confessa il piano per un delitto perfetto spiegandone la strategia.
I personaggi principali sono: Lawrence, Vera, Philip, Emily, John, Edward, Anthony, William, Thomas ed Ethel Rogers
Il romanzo è ambientato nel sud d’Inghilterra, in particolare su Nigger Island, una piccola isola sul largo della costa del Devon e il periodo in cui si svolge tutta la vicenda è un’estate dopo il 1925.
I fatti presentati si svolgono in un periodo di tempo esplicito e preciso: gli eventi si svolgono a partire dall’8 agosto, con l’arrivo degli ospiti sull’isola.
L’opera utilizza un linguaggio corrente e generico, la narrazione è effettuata in terza persona, da un narratore esterno, tramite una focalizzazione interna. Il ritmo della narrazione è veloce e sono frequenti i flash-back dei personaggi.
La scena che mi ha creato più suspense è stata quella iniziale, in cui inaspettatamente una voce inumana ha dichiarato i delitti degli ospiti.
Nello stesso momento ogni personaggio è al contempo investigatore, vittima e potenziale carnefice. E il lettore non può che sentirsi perso senza la voce guida dell'investigatore.
Secondo me, ciò che differenzia questo romanzo dai classici è la capacità della scrittrice nel creare sempre suspense e, nonostante l’apparente semplicità delle vicende, nel raccontare i numerosi colpi di scena e l’intreccio delle vicende.
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