Frankenstein è una delle opere più importanti della letteratura gotica e uno dei primi esempi di narrativa fantascientifica.
Redatto da Mary Shelley, scrittrice e saggista inglese, tra il 1816 e il 1817 in Svizzera, viene pubblicato nel 1818. Il romanzo deriva dalla proposta di Lord Byron Mary Shelley, Percy Shelley e il medico di Byron di scrivere ognuno un racconto dell’orrore in modo da trascorrere il tempo al chiuso dovuto al maltempo persistente.
La trama del romanzo ruota attorno alla figura di Victor Frankenstein, un giovane scienziato svizzero che, spinto dal desiderio di superare i limiti della scienza, riesce a dare vita a una creatura assemblando parti di cadaveri. Essa, pur avendo un aspetto mostruoso, è dotata di sentimenti profondi che non saranno mai ascoltati per via del pregiudizio e della paura nei suoi confronti.
Un aspetto chiave è il tema della responsabilità, di cui non è esempio lo scienziato che, dopo aver dato vita alla sua creazione, irresponsabilmente la abbandona disprezzandola, la lascia nella solitudine e nell’infelicità.
Gli altri temi all’interno del testo sono la ricerca dell’identità, l’isolamento e l’alienazione. La storia è narrata da tre punti di vista: quello di Walton, un giovane esploratore diretto al Polo nord che scrive lettere a sua sorella, il punto di vista dello scienziato Frankenstein e quello della sua creatura.
In conclusione, Frankenstein è un romanzo molto coinvolgente che concilia il brivido dell’horror ad un fondo psicologico e commovente.
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