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“Il visconte dimezzato” di Italo Calvino.

  • 31 ago 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

“Il visconte dimezzato” è stato scritto da Italo Calvino, uno dei più rilevanti narratori italiani del secondo Novecento, nato il 15 Ottobre del 1923 a Santiago de Las Vegas e morto il 19 Settembre del 1985, all’età di sessantadue anni.

Tra i suoi racconti più celebri vi sono “Le città invisibili” pubblicato nel 1972, “Se una notte d’inverno

un viaggiatore” rilasciato nel 1979 e “Il castello dei destini incrociati” diffuso nel 1969.

Un'altra sua nota opera è “Il visconte dimezzato”, appartenente alla trilogia “I nostri antenati” che comprende anche “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente”.

Il libro, stampato per la prima volta nel 1952, è una narrativa che racconta di un giovane chiamato Medardo.

Egli, visconte di Terralba, decide di arruolarsi in guerra contro i Turchi in Boemia assieme al suo scudiero e all’amico Curzio,scelta che si rivelerà a dir poco fatale per lui.

Difatti egli, nel bel mezzo della battaglia viene colpito in pieno da una cannonata che lo divide in due parti uguali.

Da questa battaglia, Medardo ne esce incredibilmente vivo o almeno in parte.

Infatti i medici trovano e curano esclusivamente la parte destra del giovane, che si rivelerà essere quella cattiva e spietata e che renderà dura la vita ai cittadini di Terralba e dintorni.

All’interno di questa storia ci imbattiamo in diversi personaggi,primo tra tutti Medardo, nelle sue due parti, la buona soprannominata con l’appellativo “Il Gramo” e l’altra che verrà allo scoperto successivamente, denominata “Il Buono”.

Inoltre incontriamo il nipote del visconte, ragazzino orfano che viene cresciuto dalla balia Sebastiana, la quale verrà cacciata da Medardo e mandata a Pratofungo, città dei lebbrosi.

Un altro personaggio di spessore è Pamela, ragazza che verrà corteggiata dal visconte, innamoratosi di lei e che sposerà entrambe le parti.

Italo Calvino, così come nelle altre sue narrazioni, fa uso di un linguaggio semplice che rende la lettura semplice e scorrevole e che mette in evidenza il tema del testo, ovvero l’incompletezza umana.

Difatti, ognuno di noi possiede una parte buona e una cattiva, che compongono il nostro carattere e che sono ugualmente indispensabili per avere un giusto equilibrio interiore, in quanto senza una di esse, saremmo incompleti. 

Ho apprezzato particolarmente questa lettura, molto breve ma veramente carica di significato e che credo possa davvero far riflettere sul proprio modo di essere.

 
 
 

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