“Le otto montagne” è un romanzo di Paolo Cognetti, pubblicato da Einaudi nel 2016. Nel 2017 il libro ha vinto il Premio Strega e a novembre dello stesso anno era già stato tradotto in 35 lingue. Nel 2022 ne è stato anche tratto un lungometraggio.
Il racconto è un romanzo di formazione in quanto intraprende il percorso di vita dei due protagonisti: Pietro e Bruno. Pietro è un ragazzo di città, solitario e un po' scontroso, al quale il padre trasmette la passione per la montagna. Il ragazzo trascorre infatti tutte le estati nel paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, dove ad aspettarlo c'è Bruno. Bruno non è in vacanza, bensì si occupa di portare gli animali al pascolo. Iniziano così estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri più aspri e con loro anche una grande amicizia vissuta sullo sfondo di imponenti e panoramiche vette. Crescendo Pietro si allontana dalla montagna per proseguire con gli studi in città e si riavvicina a Bruno solo dopo tanti anni.
Il ritmo è a tratti incalzante e a tratti lento per via delle sequenze descrittive ampie e dettagliate, nelle quali il linguaggio è rigoroso. Ciò che all'inizio sembra fantastico dalla descrizione degli ambienti, diventa malinconico: il racconto ci ricorda di quanto sia bello essere ragazzi, di quanto sia necessario essere spensierati. Inoltre, parla anche del ruolo che un’amicizia ha sulla formazione di una persona, del rapporto padre-figlio, della bellezza della montagna, di ricerca interiore, di maturità.
In conclusione, questo racconto affronta diverse tematiche della nostra quotidianità e del nostro percorso di vita, trasmesse attraverso descrizioni che ci pongono l’ambiente montano di fronte agli occhi, così da empatizzare lo stupore, l’emozione, la malinconia, la solitudine.