“Se i gatti scomparissero dal mondo” è un libro di narrativa contemporanea scritto da Genki Kawamura, scritto originariamente in lingua giapponese e pubblicato in Italia nel 2019.
Il protagonista è un postino che vive da solo in un piccolo appartamento, la sua unica compagnia è quella del suo gatto Cavolo. Dopo svariati giorni di mal di testa gli viene diagnosticata una malattia terminale, un tumore al cervello e gli viene detto che gli restano pochi giorni di vita. Tornato a casa il protagonista cominciò a scrivere una lista delle dieci cose da fare prima di morire, ma non trovò nulla da fare se non delle cose banali. Decise di demordere e abbandonarsi al suo destino, quando poi il diavolo in persona bussò alla porta e decise di stringere un accordo: far scomparire una qualsiasi cosa dal mondo in cambio a un giorno in più di vita. Le prime cose a sparire furono i telefoni, i film e gli orologi, inizialmente l'uomo accettò, ma successivamente si rese conto di quanto questi oggetti, seppur banali, avessero influenzato la sua vita. Continuò per una settimana, l'ultimo giorno il diavolo decise di far scomparire i gatti. Da qui il protagonista mette tutto in discussione essendo che il suo gatto fosse l’unica presenza costante e significativa nella sua vita.
La lettura è scorrevole e il linguaggio è semplice, il libro è scritto sottoforma di lettera, offre numerosi spunti di riflessione su ciò che ci circonda. Inoltre il protagonista non viene presentato con nome e cognome per permetterci di immedesimarci di più nel suo personaggio e nelle sue scelte di vita.
Questo libro fa riflettere su come noi diamo per scontato certe persone e per quanto certi oggetti, che a primo pensiero possono sembrar banali, rimandano a dei ricordi, a delle fasi importanti della nostra vita. Ci rendiamo di quanto sia importante un qualcosa solo quando siamo in precinto di perderla.
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